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Zamenis longissimus (Laurenti, 1768)
Saettone

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Famiglia: Colubridae
Sinonimi: Elaphe longissima (Laurenti, 1768)

CARATTERISTICHE
Attiva da metà marzo a otobre-novembre è una specie terricola, diurna e crepuscolare particolarmente agile e veloce, è in grado di arrampicarsi con facilità su cespugli e alberi, dove lo si può osservare anche in termoregolazione. Teme sia il caldo eccessivo che il freddo. Non particolarmente timido può essere avvicinato notevolmente prima di darsi alla fuga. Lo svernamento avviene principalmente in cavità del terreno o di muri.
Predatore: prevalentemente micromammiferi, Sauri, Uccelli (prevalentemente uova e nidiacei). Le prede vengono uccise per costrizione.
Gli accoppiamenti avvengono a tarda primavera, tra i maschi avvengono combattimenti ritualizzati. La deposizione delle uova avviene dopo 2-3 mesi in cumuli di detriti vegetali e non, cavità, e muretti a secco. La schiusa avviene a tarda estate.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Europa centro-meridionale e Asia occidentale. In Italia è presente in tutte le regioni. Distribuzione altitudinale per l'Italia: 0-1600 m (prevalenza 300-900 m)

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Diffusa in tutto il territorio regionale con maggior frequenza nel settore appenninico, in pianura è rarefatta e confinata nelle zone che mantengono un certo grado di naturalità.
Vasta gamma di habitat, ambienti naturali con vegetazione arbustiva o arborea caratterizzati dalla presenza di zone aperte, aree marginali di campagne e di centri abitati purchè presentino un certo grado di naturalità, con vegetazione arbustiva, boschetti e siepi.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI
Valutazione IUCN regionale: LC
Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: Valore conservazionistico: Medio-alto
Si evidenzia una notevole rarefazione della specie in aree planiziali che pongono la specie in uno stato conservazionistico non ottimale.

PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA
Gestioni errate di agroecosistemi e aree forestali, con perdita di naturalità e scomparsa di superfici vegetate anche di modeste dimensioni. Persecuzione da parte dell'uomo. Collisione, spesso volontaria, con autoveicoli di individui in termoregolazione.

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
Educazione alla conoscenza e al rispetto degli ofidi, salvaguardia di aree marginali incolte, muri a secco, cataste di legna e pietrame, impianto di siepi e cespuglieti con specie vegetali autoctone. Incentivazione di pratiche colturali a basso impatto sugli ecosistemi. Installazione di cartellonistica stradale nei tratti a maggior densità di investimenti.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
19/05/2009 Prati incolti in libera evoluzione lungo sentiero Andrea Serra (Ecosistema)

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