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Saxicola rubetra (Linnaeus, 1758)
Stiaccino

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Turdidae
Specie monotipica. La specie esibisce una lieve e graduale variazione cromatica da forme più scure nelle parti occidentali dell'areale verso forme più chiare nelle aree orientali; questo fattore ha portato alla descrizione di alcune sottospecie (ad es. S. r hesperophila Clancey, 1949 nelle Isole Britanniche), che non sono però in genere accettate, a causa dell'esiguità della variazione e dell'esistenza di numerose eccezioni (Cramp 1988).

CARATTERISTICHE
Uccello di piccole dimensioni ma abbastanza robusto.
Specie con evidente dimorfismo sessuale. Maschio adulto riproduttivo caratterizzato da colorazione superiore nera con striatura fulva dovuta alle bordature delle penne, più estesa sul groppone che ha così un aspetto chiaro macchiettato di scuro; capo con maschera scura delimitata dal bianco del sopracciglio, che arriva alla nuca, e da una stria bianca che raggiunge la parte alta della gola e lì forma una macchia piuttosto estesa; petto, centro della gola e alti fianchi color cannella, restanti parti inferiori fulve con sfumatura bianca che aumenta verso il sottocoda; ala nera con bordi fulvi delle remiganti e specchio bianco delle copritrici primarie; timoniere bruno-nero con ampia base bianca ad eccezione delle due centrali uniformemente scure; iride bruno scuro, becco e zampe nere. Femmina adulta simile al maschio ma con colorazione generale più soffusa e tenue; sopracciglio fulvo su tinta di fondo bruna e macchia bianca alare poco evidente. Abito non riproduttivo simile a quello della femmina con margine delle penne superiori bruno-rossastro e parti inferiori uniformemente fulvo chiaro; orli rossicci delle penne dell’ala. Giovane con colorazione meno intensa e brillante con parti superiori brune macchiettate di fulvo, mantello e scapolari striati di bianco; sopracciglio fulvo poco evidente; parti inferiori fulve con macchiettatura scura del petto; specchio alare bianco assente. In volo sono ben visibili la macchia bianca sull’ala e la colorazione bruno-bianca della coda.
Superficialmente simile a Saxicola torquata ma più affusolato con coda più corta ed ali più lunghe; distinguibile inoltre per la colorazione delle timoniere e per il sopracciglio spesso ben visibile.
Specie principalmente solitaria, si riunisce in gruppi durante la migrazione. Volo veloce con battute rapide e vibranti. La specie può competere con il Saltimpalo che in genere risulta dominante nelle aree di simpatria.
L’alimentazione è costituita da piccoli Artropodi e vari Insetti ma in piccola parte anche da materiale vegetale, specialmente bacche, durante la migrazione. Le prede vive sono catturate con voli dal posatoio verso il terreno o in aria. Gli adulti catturano Efemerotteri, Ortotteri, Lepidotteri, Ditteri, Coleotteri, Aracnidi ed altro. L'alimentazione avviene perlopiù entro 100-150 metri dal nido (Cramp 1988). I nidiacei ricevono perlopiù Insetti di medie dimensioni; nei primi giorni dopo la schiusa i genitori forniscono prede più tenere, per esempio Aracnidi e larve di Dittero.
Specie nidificante in Italia. Nidifica a terra in ambienti montani, cespugliosi e di pascolo o prateria. La deposizione avviene fra metà maggio e metà luglio, alle quote più alte da fine maggio-inizio giugno. Le uova, 4-5 (3-7), sono azzurro pallido con fine macchiettatura rosso-bruno. Periodo di incubazione di 12-13 (-15) giorni.
La longevità massima registrata risulta di 5 anni e 2 mesi.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Specie a distribuzione europea.
La popolazione europea conta dai 5,4 ai 10 milioni di cp. di cui 2-5 milioni in Russia e importanti popolazioni anche in Romania, Polonia, Bielorussia, Ucraina e Scandinavia. L’andamento della popolazione è in decremento, stabile in alcune aree. L'areale della specie ha subito alcune contrazioni tra il 1970 ed il 1990 principalmente in alcuni paesi dell'Europa centrale ed occidentale (Spagna, Svizzera, Olanda, Belgio, Austria), ma è rimasto sostanzialmente stabile nei paesi che ospitano i contingenti più numerosi (Scandinavia, Russia, Polonia, Bielorussia) (Tucker e Heath 1994).
Lo Stiaccino è un migratore transahariano a lunga distanza che sverna nell’Africa tropicale.
In Italia la specie è nidificante e migratrice (estiva), diffusa principalmente lungo l'arco alpino e con discontinuità negli Appennini, a sud fino alla Calabria. Praticamente assente da Sicilia e Sardegna (Parodi 1993). In Italia i limiti altitudinali sono compresi tra i 700 e i 2300 m (Aimassi e Malacarne 1988). La popolazione italiana, stimata in 10.000-15.000 coppie, appare in decremento, più marcato nelle quote medio basse, con stabilità o fluttuazioni locali (Brichetti e Fracasso 2008).

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
E’ una specie abbastanza diffusa come migratore su gran parte del territorio regionale. Come nidificante è invece localizzato in praterie ed altri ambienti aperti di altitudine nelle province di Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Modena e Forlì. E’ stata stimata per gli anni ’90 una popolazione nidificante di 10-30 coppie in probabile diminuzione nel decennio successivo.
Si riproduce in climi più continentali ed in ambienti più umidi del congenere Saltimpalo. Seleziona pascoli e praterie aperte con posatoi emergenti (massi, cespugli, alte erbe), e si incontra spesso nelle vicinanze dei ricoveri del bestiame, dove l'abbondante concimazione favorisce lo sviluppo di vegetazione nitrofila. Gli ambienti a clima mediterraneo, eccessivamente secco vengono evitati. Negli areali di svernamento frequenta aree vegetate aperte quali savane e coltivazioni agricole (Cramp 1988).
In Italia la specie frequenta le aree montane; la sua distribuzione infatti rispecchia perfettamente la diffusione dei massicci montuosi, con praterie sommitali e cime al di sopra del limite degli alberi.
Nidifica in praterie aperte e praterie cespugliate (alneti, rodoro-vaccinieti) e a margine di boschi di conifere, predilige pascoli e praterie umide, prati pingui con posatoi emergenti (massi, cespugli, alte erbe). Specie più diffusa tra i 900-1000 m e tra i 1900-2000m con presenze localizzate sino a 2300m sulle Alpi e più in basso a 600-700m. In migrazione frequenta vari tipi di ambienti, tra cui anche zone umide, coltivi e zone suburbane.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI
Valutazione IUCN regionale: EN (D)
Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: 10-30 coppie negli anni ’90 (Gustin et al 2000).
Non vi sono informazioni sufficienti per stimare la popolazione in transito durante le migrazioni.
Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: La significatività della popolazione nidificante regionale è trascurabile a livello nazionale.
A livello europeo lo stato di conservazione della popolazione è considerato sicuro (BirdLife International 2004).

PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA
La principale minaccia in Europa è probabilmente la perdita di habitat, dovuta alla conversione agricola di terreni di nidificazione e ai rimboschimenti artificiali e naturali determinati dall'abbandono delle pratiche di pastorizia tradizionale.
In Regione tra i fattori limitanti per la popolazione riproduttiva possono essere annoverati:
- la trasformazione e/o la scomparsa dei prati-pascoli in seguito all’espansione di arbusti e del bosco,
- la manomissione e la bonifica di torbiere d’alta quota,
- l’abbandono di attività zootecniche tradizionali in montagna,
- la distruzione di nidi e uova a causa dello sfalcio dei prati-pascoli,
- la predazione di uova e nidiacei da parte dei cinghiali, se molto numerosi,
- progetti di realizzazione di centrali eoliche in aree di nidificazione e transito.
Non sono noti rilevanti fattori limitanti per la specie durante le migrazioni.

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
Gli interventi di tutela della specie proponibili nell’areale riproduttivo sono costituiti soprattutto da:
- conservazione e ripristino delle praterie erbose, specialmente quelle di pascoli d’alta quota e in prossimità di torbiere,
- conservazione del pascolo brado estivo nelle praterie d’alta quota,
- gestione della attività di sfalcio e di pascolo in modo da garantire il successo riproduttivo della specie,
- limitazione dell’eccessiva presenza di cinghiale nelle aree idonee alla nidificazione,
- prevenzione della realizzazione di centrali eoliche in aree di nidificazione, alimentazione e transito.
Le popolazioni nidificanti relitte dovrebbero essero soggette a monitoraggio periodico.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
01/01/2004 28/02/2007 OASI (in generale) Tinarelli Roberto (Ecosistema) presente durante la migrazione primaverile

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