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Chalcolestes viridis (Van der Linden, 1825)
Verdina maggiore

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Arthropoda
Classe: Hexapoda
Ordine: Odonata
Famiglia: Lestidae
Il genere Chalcolestes ancora qualche anno fa veniva considerato parte di Lestes; oggi viene separato sia per distanza genetica sia per differenze morfologiche e anatomiche (soprattutto tra le larve, che mostrano maggior affinità al genere Sympecma, in quanto il premento è subtriangolare come in quest'ultimo e non a forma di clava come in Lestes).
La congenere strettamente correlata C. parvidens era considerata ancora pochi anni fa semplice sottospecie. C. parvidens è presente in Grecia, Bulgaria, Croazia e Italia (ad esempio presso Roma convive nelle stesse pozze con C. viridis). Esistono lievi differenze morfologiche tra le due specie (sia tra gli adulti sia tra le larve) e anche le analisi elettroforetiche fra le proteine sostengono la separazione tassonomica in due specie buone. In campo però può essere estremamente difficoltoso rilevare i caratteri diagnostici che le distinguono, anche perché, in parte, questi possono sovrapporsi. Dal punto di vista eco-etologico, è abbastanza certo che le popolazioni di C. parvidens volino prima nel corso dell'anno rispetto a quelle di C. viridis.

CARATTERISTICHE
Specie con colorazione della porzione dorsale del corpo verde metallico senza pruinosità azzurra, mentre la parte inferiore è giallognola nelle femmine, tendente al blu-celeste nei maschi.
Si distingue dalle specie del genere Lestes per le dimensioni più grandi (39-48 mm), per l’assenza di pruinosità blu-celeste, per lo pterostigma bruno chiaro orlato di nero e per il disegno, a forma di sperone o dente, ai lati del torace sul bordo inferiore dell’area verde metallica.
I maschi si distinguono a fatica dal molto simile congenere C. parvidens per avere i cerci chiari con estremità, bordi esterni e parti basali più o meno anneriti (in C. parvidens sono anneriti solo all’estremità) e dotati di una lamina longitudinale ben rilevata sporgente all’interno (in C. parvidens è un piccolo dente anziché una lamina). Le femmine invece presentano da 10 a 14 spine sul margine ventrale delle valve dell’ovopositore, mentre quelle di C. parvidens ne possiedono 6-8.
La larva è più robusta delle larve del genere Lestes, con lamelle tracheo branchiali larghe e una maschera particolarmente corta, che si restringe progressivamente alla base (senza formare una propaggine separata).
Questo zigottero vola da giugno a fine novembre, ma spesso è osservabile con più facilità solo a partire da settembre/ottobre, quando depone le uova su arbusti e piccoli alberi ripariali.
Le larve stazionano sullo sfasciume vegetale che costituisce il fondo dei biotopi frequentati e, al minimo segnale di pericolo, si nascondono entro di esso.
Le larve sii nutrono di piccoli crostacei (Entomostraci) e soprattutto di larve di Ditteri (Culicidi, Chironomidi) o di Efemerotteri.
Le femmine, che trascorrono la notte a una certa distanza dagli habitat acquatici, vi fanno ritorno al mattino. Durante lo spostamento vengono intercettate dai maschi (appostati sulle estremità dei cespugli e dei rami) e "rapite" per l'accoppiamento, al termine del quale volano in tandem verso i rami più protesi sulla superficie dell'acqua.
La predilezione per cespugli e piccoli alberi con rami aggettanti sull'acqua fa sì che si possano osservare assembramenti anche di decine di coppie in deposizione, così come maschi che difendono strenuamente questi spazi verticali. Talvolta si possono osservare femmine che depongono le uova da sole, poiché i maschi le hanno già abbandonate per cercane altre con cui accoppiarsi.
L'ovideposizione si svolge sui ramoscelli di piante arboree o arbustive in prossimità dell'acqua, in particolare salici, ontani e talvolta anche altre piante (sono state censite più di venti specie, come olmi, pioppi, frassini, biancospini, betulle e anche alberi da frutta, dove, occasionalmente, sono stati segnalati danni apprezzabili causati dalla deposizione).
La femmina penetra con l'ovopositore la corteccia e inserisce in ciascuna apertura due (e talvolta tre) uova che provocano un piccolo rigonfiamento. Queste galle (“cecidi”) sono ancora visibili due o tre anni dopo la schiusura delle larve e si presentano sotto forma di fori necrotizzati.
Le uova si sviluppano molto rapidamente per poche settimane, entrando poi in uno stato di diapausa caratterizzato da un forte rallentamento del metabolismo e della crescita. Protette dalla corteccia, le uova svernano resistendo fino a temperature di -30 °C.
Sfruttando il foro praticato al momento della deposizione, la prolarva lunga circa 2 mm sguscia in primavera all'esterno del ramo e si lascia cadere direttamente in acqua, dove compie la prima muta, per diventare una larva vera e propria. A questa muta, ne seguono altre durante i due mesi successivi.
Al momento dello sfarfallamento, la larva abbandona l'ambiente acquatico e, arrampicandosi su di una pianta, raggiunge normalmente un'altezza di 40-60 cm al di sopra dell'acqua. Segue quindi un periodo di maturazione che consente lo sviluppo completo degli organi riproduttivi, durante il quale gli adulti restano posati su foglie o rami, con l'addome che pende verticalmente e con le ali leggermente scostate. Al termine cominciano gli accoppiamenti. Se il periodo di maturazione termine troppo presto, le femmine depongono le uovo in anticipo e queste, non riuscendo ad entrare in diapausa perché la stagione è ancora troppo calda, possono schiudere prima dell'inverno e quindi le larve morire per le temperature troppo basse.
Lo sviluppo embrionale dura circa sette mesi, quello postembrionale due mesi, mentre l'adulto vive due-tre mesi.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
C. viridis è specie atlantico-mediterranea, presente nel Centro-Sud Europa, in molte isole del Mediterraneo (fra cui Corsica, Sicilia, Sardegna, Maiorca, Minorca e Ibiza), nel Maghreb, in Nord Africa, Turchia e nel Medio Oriente. Nel Mediterraneo orientale viene sostituita da C. parvidens, con una zona di sovrapposizione tra le due specie compresa fra Italia e Balcani, dove si possono osservare anche popolazioni sintopiche e ibridi interspecifici. Molte delle segnalazioni più datate di C. viridis riferite a queste aree orientali potrebbero con ogni probabilità essere attribuite invece a C. parvidens. Negli ultimi anni si sta assitendo anche ad uno spostamento più a Nord del limite settentrionale di distribuzione di C. viridis. Ad esempio in Inghilterra, dove la specie era considerata migratrice occasionale, è stata registrata la colonizzazione con popolazioni riproduttive: dopo una prima comparsa nel 2007 in East Anglia, la specie sembra essersi stabilita anche in molte altre conteee (Norfolk, Suffolk, Essex, Kent, Surrey).
Distribuzione in Italia: Segnalata per tutte le regioni d’Italia tranne Valle d’Aosta e Puglia.

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Frequenta i bordi di stagni, laghi e fiumi, dove l’acqua è meno rapida, presso cui si posa sui rametti sporgenti sull’acqua degli alberi e degli arbusti rivieraschi.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
03/10/2015 Arbusteti igrofili del bacino di monte Andrea Serra (Ecosistema)

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