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Pernis apivorus (Linnaeus, 1758)
Falco pecchiaiolo

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Accipitriformes
Famiglia: Accipitridae
Già Falco apivorus Linnaeus, 1758, si tratta di una specie monotipica con corologia tipicamente europea. Forma una superspecie con Pernis ptilorhynchus diffuso nell'Asia orientale (Cramp & Simmons 1980).

CARATTERISTICHE
Rapace di medie dimensioni con testa piuttosto piccola.
Specie con dimorfismo sessuale poco marcato; presenta una grande variabilità intraspecifica nel piumaggio. Abito riproduttivo del maschio caratterizzato da parti superiori brune con macchie scure, parti inferiori variabili da bianco a bruno scuro ma con barrature trasversali scure; testa grigia; colorazione del piumaggio assai variabile con tre caratteristiche bande scure, di cui una terminale e due basali più sottili, presenti sia sulla parte superiore che inferiore della coda; iride giallo-arancio, becco nero con cera grigio scuro, zampe gialle con unghie scure. Femmina di colorazione più scura rispetto al maschio, più barrata nelle parti inferiori. Nei giovani la colorazione complessiva è più omogenea con barrature meno evidenti e testa molto spesso chiara; iride scura e cera gialla.
In volo, ben visibili il collo sottile, il capo e la coda allungati; ali appena arcuate verso il basso durante la planata, piatte mentre rotea. In volo, le parti inferiori del maschio presentano estremità nere delle remiganti molto evidenti e contrastanti con il resto del sotto-ala; coda con banda terminale nerastra ed altre scure in posizione prossimale. Parti inferiori della femmina con lieve differenza di colorazione fra le estremità delle remiganti ed il resto del sotto-ala con barre scure a distanza regolare fra loro; anche le bande della coda risultano meno contrastanti con il colore di fondo. Le parti inferiori del giovane hanno baratture con spaziature regolari nel sotto-ala e nella coda.
Specie simile per struttura e colorazione a Buteo buteo ma meno tozza e con testa più piccola; i giovani possono creare maggiori difficoltà di riconoscimento con la specie sopraindicata ma differiscono da essa, oltre che per la diversa silhouette, per la presenza di una maschera scura (negli individui con colorazione chiara) o per la mancanza della banda pettorale chiara (negli individui scuri).
Specie fortemente gregaria in migrazione ma solitaria nel periodo riproduttivo. Ha interazioni aggressive verso altri rapaci (es. Poiana) all'interno del territorio riproduttivo. Sovente si associa con altri rapaci o Uccelli di grosse dimensioni durante la migrazione. Durante la cacia esplora il tereno e manovra con agilità a quote medio-basse, sia in ambienti aperti che boscosi. Può cercare gli insetti anche sul terreno dove si muove con destrezza. A volte cerca le rede da posatoi poco elevati.
L’alimentazione è costituita prevalentemente da larve e pupe di Imenotteri sociali, in particolare vespe, calabroni e bombi raccolti all'interno del nido che viene distrutto; le api rientrano raramente nella dieta. In periodi di carenza di Imenotteri vengono cacciati altri Insetti ma anche Anfibi, Rettili ed Uccelli.
Specie nidificante in Italia. Nidifica su alberi in zone boscate di latifoglie e conifere pure o miste, in aree confinanti con zone erbose aperte. La deposizione avviene fra metà maggio e giugno. Le uova, 2 (1-3), sono di color bianco opaco con ampie macchie rosso-bruno. Periodo di incubazione di 37-38 giorni.
La longevità massima registrata risulta di 29 anni.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Specie a distribuzione europea. In Europa è presente dalla Scandinavia alle regioni mediterranee. La stima più recente per l’Europa indica 110.000-160.000 coppie nidificanti prevalentemente in Russia (60.000-80.000 cp), Bielorussia, Francia e Svezia (BirdLife International 2004). Trascorre l’inverno in Africa a sud del Sahara.
In Italia è presente da aprile ad ottobre. E’ un nidificante diffuso e comune nell’arco alpino e nell’Appennino settentrionale, più scarso e localizzato nell’Appennino centro meridionale, raro e localizzato in Puglia, Calabria e Pianura Padana, assente in Sicilia e Sardegna. La consistenza della popolazione nidificante italiana è stata stimata in 600-1.000 coppie per il periodo 1995-2002 (Brichetti e Fracasso 2003).

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Specie estiva nidificante e migratrice regolare.
In Emilia-Romagna nidifica pressoché esclusivamente nella fascia appenninica e in particolare nelle zone centrali ed occidentali dell’Appennino dove la specie risulta nidificante anche a quote basse: 100 m nel Bolognese (Tinarelli et al. 2002), 152 m nel Parmense (Ravasini 1995), 145 nella Vena del Gesso ravennate (Bonora inedito); la maggior parte delle coppie è comunque distribuita ad altitudini medio-alte, dai 500 m al crinale; nel Forlivese solo la parte alta dell’Appennino risulta frequentata. Un caso di nidificazione è stato riportato nel 1954 nei boschi planiziali del ravennate (Brandolini 1961). Risulta abbastanza scarso nelle province romagnole e più abbondante in quelle emiliane: 30-40 coppie stimate nel Bolognese (Tinarelli ined.), 35-40 coppie stimate nel Parmense (Ravasini 1995). Per l’intero territorio regionale è stata prodotta una stima di 100-300 coppie (Chiavetta 1992) che potrebbe essere aggiornata a 150-200 per il periodo 1995-2007 (Tinarelli ined.). Nel valutare la distribuzione va tenuto presente che l’epoca tardiva del movimento migratorio (maggio-inizio giugno) può portare ad una sovrapposizione fra individui migranti e coppie nidificanti, creando possibilità di errate valutazione della presenza riproduttiva.
Tutto il territorio regionale è interessato dal passaggio di varie migliaia di migratori; il transito avviene su fronte ampio, senza particolari rotte migratorie; in qualche caso però sono stati individuati percorsi autunnali con discreti passaggi come quello che risalendo il Savio valica il Passo dei Mandrioli (FC): qui il massimo giornaliero è stato osservato il 24/8/02 con 63 individui (Premuda et al. 2006).
Durante la riproduzione frequenta un’ampia gamma di ambienti forestali, comprendenti sia conifere sia caducifoglie, intercalati a spazi aperti, dal livello del mare a 1.200-1.300 m. s.l.m.. Durante la migrazione è osservabile in quasi tutte le tipologie ambientali, comprese le aree coltivate di pianura.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI
Valutazione IUCN regionale: VU (D1)
Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: 150-200 coppie per il periodo 1995-2007 (Tinarelli ined.).
Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: La popolazione riproduttiva regionale costituisce oltre il 20% di quella nazionale.
Lo stato di conservazione della popolazione regionale è complessivamente sicuro.
Circa il 10% della popolazione regionale nidificante è concentrata in Aree Protette Regionali. Il 20-30% della popolazione regionale nidificante è all’interno di siti Natura 2000.
A livello europeo lo stato di conservazione della popolazione è considerato sicuro (BirdLife International 2004).

PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA
In bibliografia sono riportati come fattori limitanti per la specie:
- la presenza di linee elettriche, specialmente quelle a media tensione, che causano elettrocuzioni e collisioni nelle quali periscono soprattutto giovani dell’anno ai loro primi voli (Tinarelli e Tirelli 2003),
- il taglio e l’incendio dei boschi durante il periodo riproduttivo,
- l’uso di pesticidi in agricoltura,
- il bracconaggio con bocconi avvelenati e fucili,
- la realizzazione di centrali eoliche in aree di alimentazione, nidificazione e transito.

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
La realizzazione di eventuali nuove linee elettriche a media tensione in elicord e la trasformazione di quelle esistenti a tre conduttori distinti in linee con cavo elicord costituirebbe una misura di protezione decisiva per il Falco pecchiaiolo così come per altre specie di rapaci.
Altre misure favorevoli alla specie sono:
- prevenire la realizzazione di centrali eoliche in aree di nidificazione, alimentazione e transito,
- la realizzazione di operazioni di taglio e gestione dei boschi al di fuori del periodo riproduttivo (da metà agosto a marzo),
- l’adozione di metodi di coltivazione con un uso di pesticidi basso o nullo.
La specie può essere facilmente confusa con la Poiana. Le coppie nidificanti sono territoriali e tendono ad occupare gli stessi territori anno dopo anno. Per valutare la distribuzione occorre considerare che l’epoca tardiva del movimento migratorio (maggio-inizio giugno) può comportare una sovrapposizione fra individui migranti e coppie nidificanti, creando possibilità di errate valutazione della presenza riproduttiva.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
19/08/2018 OASI (in generale) Maselli Mirco 2 juv + 1 ad
04/08/2018 OASI (in generale) Maselli Mirco
03/06/2017 OASI (in generale) Maselli Mirco 6 individui in termica
27/05/2017 OASI (in generale) Maselli Mirco in parata
01/01/2004 28/02/2007 OASI (in generale) Tinarelli Roberto (Ecosistema) migratore e nidificante in aree vicine

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