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Sulla coronaria (L.) Medik.
Sulla comune, Guardarubio

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida (Rosidae)
Ordine: Fabales
Famiglia: Fabaceae
Sinonimi: Hedysarum coronarium L.

CARATTERISTICHE
Pianta erbacea perenne caratterizzata da elevato polimorfismo: ha infatti portamento vario (plagiotropo, semi-plagiotropo, semi-ortotropo, ortotropo o complesso) in base alla disposizione ed all’angolo formato dagli steli principali rispetto al terreno. La taglia varia in funzione del portamento e dell’ambiente; i tipi portamento semiortotropo e semi-plagiotropo, raggiungono il massimo sviluppo vegetativo (cm 140-160).
La radice è fittonante, di varia robustezza e forma (fusiforme, conica, ecc.), generalmente ben sviluppata, con ramificazioni inserite a diversa altezza del fittone e provvista di numerose squame lamelliformi, "palette", bianche o brune.
Gli steli sono semplici o ramificati, vuoti o fistolosi, provvisti di nervature più o meno fitte e più o meno evidenti (striati), glabri o sparsamente pelosi. Sono variabili nel colore dal verde chiaro al rosso scuro e variabili nella dimensione e nel numero, in funzione del portamento: i tipi a portamento semi-ortotropo presentano, di solito, un numero più elevato di steli.
Le foglie sono composte, alterne imparipennate, con 2-12 paia di foglioline più una fogliolina terminale che, rispetto alle laterali, può assumere diverso sviluppo in funzione del biotipo. Le foglie misurano 4-10 cm. Le foglioline peziolate, di varia grandezza e forma (ovali, sub-ovali, tondeggianti, lanceolate più o meno appuntite e con leggera insenatura terminale) sono pelose lungo i margini e lanose sulla pagina inferiore. In generale, sono più fogliosi i tipi a portamento semiplagiotropo.
I fiori riuniti in racemi ascellari conico-globosi (3 x 3-8 cm), peduncolati, prevalentemente di colore rosso porporino o violetto.
I legumi, o lomenti, mucronati all’apice, costituiti da 3-5 articoli, monospermi, subsferici, compressi, spinulosi sul bordo e sulle facce, di colore marrone. I semi sub-reniformi, compressi, gialli o brunastri, lucenti. La percentuale in semi duri è molto elevata (sino al 40%). Il peso di 1.000 semi (nudi) è di 4,50-4,80 g.
L’impollinazione è di norma eterogama ed entomofila; si possono avere anche tassi modesti di autofecondazione (1-2%).
Il seme germina già ad una temperatura di 5-6°C, tuttavia la temperatura necessaria per una buona germinazione è intorno ai 10°C, quella ottimale di 25°C.
L’intervallo semina-emergenza varia in relazione all’andamento termico, alla presenza di umidità ed al tipo di seme: con seme nudo, temperature intorno ai 16°C ed umidità sufficiente, le foglioline cotiledonari impiegano 7-10 giorni per fuoriuscire dal terreno.
Nelle semine autunnali (le più diffuse nel Meridione), la Sulla è caratterizzata, negli stadi iniziali, da un lento accrescimento, dovuto agli effetti depressivi delle basse temperature invernali. Con il sopraggiungere delle condizioni climatiche favorevoli, il ritmo di crescita aumenta rapidamente; la pianta raggiunge normalmente a metà primavera il massimo sviluppo, che coincide con la fioritura e la lignificazione degli steli.
Nelle semine primaverili le piante raramente arrivano a produrre infiorescenze prima del riposo estivo. Sia nelle semine autunnali che in quelle primaverili, il massimo sviluppo e la più abbondante fioritura si verificano al secondo anno. Con l’avvento del periodo estivo la Sulla entra in riposo vegetativo. La mancanza di umidità non è determinante ai fini della quiescenza delle piante, infatti anche irrigate non darebbero luogo che ad un ridottissimo sviluppo. Durante il detto periodo, si può verificare un più o meno accentuato diradamento di piante, dovuto a fattori fisiologici, ambientali, ad attacchi di roditori o causato da fenomeni di lessatura delle gemme latenti del colletto. Con il sopraggiungere delle prime, abbondanti, piogge autunnali ed il ridursi della lunghezza del giorno, la pianta riprende l’attività vegetativa, iniziando così il 2° ciclo. In condizioni climatiche favorevoli (Meridione), le piante raggiungono un buono sviluppo già in novembre-dicembre. Nel secondo ciclo vegetativo, le piante non risentono eccessivamente degli effetti negativi delle basse temperature, mentre possono subire danni, più o meno gravi, per le gelate primaverili. Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, in relazione alla località, all’andamento climatico ed al biotipo, le piante raggiungono la fioritura più precocemente rispetto al primo anno.
Con la fioritura inizia la lignificazione degli steli, che provoca un sensibile calo nel valore nutritivo del foraggio. Successivamente alla fioritura inizia il processo di fruttificazione, che si completerà nella tarda primavera (fine maggio-primi di giugno).
Tale processo si verifica scalarmente procedendo, sia nelle ramificazioni, sia nell’ambito delle stesse infiorescenze, dalle basali alle apicali. Nei sulleti molto fitti, seminati a spaglio, la fruttificazione avviene quasi esclusivamente sulle ramificazioni apicali. Anche la maturazione dei semi avviene con scalarità. Dopo il secondo anno, il prato di sulla generalmente si esaurisce naturalmente, o viene comunque meno la sua economicità, per cui esso viene "rotto" per dar posto al cereale.
Per quanto riguarda le esigenze climatiche è da dire, anzitutto, che la sulla vegeta in condizioni di giorno corto (autunno-inverno), mentre fiorisce in condizioni di giorno lungo (maggio-giugno). Nel periodo estivo per il suo fotoperiodismo e per l’elevata temperatura, la pianta entra in fase di riposo.
H scap - Emicriptofite scapose
Antesi: Aprile-maggio
Presenta un elevato grado di adattabilità ed è diffusa spontaneamente in zone pedoclimatiche difficili. I terreni di elezione sono quelli argillosi, compatti e poveri di materia organica. È adatta ai climi caldo-aridi (tollera infatti lunghi periodi di aridità), mentre è sensibile alle basse temperature, soprattutto alle brinate tardive.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
W-Medit. - Zone occidentali del Mediterraneo.
Distribuzione in Italia: Presente in quasi tutte le regioni, ad eccezione di Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, quasi ovunque come inselvatichita. Probabilmente spontanea sulle argille plioceniche della Penisola.

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Caratteristica dei terreni argillosi, cresce negli incolti erbosi, anche su suoli subsalsi.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
05/04/1989 15/06/1989 Praterie e Calanchi di Roncaglio Andrea Serra (Ecosistema)

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