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Acer negundo L.
Acero americano

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida (Rosidae)
Ordine: Sapindales
Famiglia: Aceraceae

CARATTERISTICHE
Specie arborea caducifoglia, con fusto alto fino ad oltre 20 m. L'albero, se ombreggiato da altri soggetti, tende ad assumere un portamento prostrato, inclinando il fusto fino a raggiungere la posizione orizzontale.
La corteccia è liscia da giovane, ma diviene scura e fessurata con l' età, verde-grigia.
L'apparato radicale è superficiale ma esteso.
Le foglie sono brevemente picciolate, imparipennate, composte da 3-5 foglioline, a margine dentato, di colore verde chiaro; colorazioni diverse con striature bianche o gialle nelle cultivar ornamentali.
I fiori sono unisessuali (pianta dioica); fiori femminili riuniti in amenti penduli, fiori maschili, piccoli, in
corimbi penduli lungamente peduncolati, di colore prevalentemente giallino.
Il frutto secco, schizocarpico (con i frutticini derivati da un pistillo composto, che durante la maturazione si separano nei loro costituenti carpellari) è un samario (disamara) con monocarpi con le ali più lunghe dell'achenio e divergenti a V. Persiste sulla pianta anche in inverno.
Impollinazione: anemofila.
Dispersione: anemocora e idrocora. Il sistema principale di diffusione del seme è il vento. L'acqua corrente può anche essere efficace come agente di dispersione.
La specie possiede presenta una buona capacità pollonifera da ceppaia che viene favorita dalla ceduazione dei soggetti più giovani; può emettere polloni radicali sulle parti di radici esposte alla luce o in caso di danneggiamento della pianta. I soggetti adulti tendono con il tempo a flettersi e una volta caduti al suolo, ancora vegetanti, radicano dando origine a nuovi ricacci a loro volta in grado di affrancarsi.
P scap - Fanerofite arboree.
Antesi: aprile-maggio
Possiede una notevole adattabilità a diverse condizioni ecologiche, tollerando condizioni edafiche normalmente limitanti per altre specie. Può sopportare condizioni di aridità, una volta insediatosi, colonizzare suoli poveri in sostanze nutritive e resistere alla sommersione, anche se meno di pioppi e salici. Gli individui femminili, pur manifestando ampia adattabilità, prediligono condizioni di maggior freschezza e ricchezza di nutrienti nel suolo. Non è specie molto longeva (<100 anni), ma caratterizzata da accrescimento rapido e vigoroso.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
N-Americ. - America del Nord. Altrove è neofita invasiva. Introdotta in Europa a scopo ornamentale nel XVII secolo e in Italia verso la fine del settecento.
Distribuzione in Italia: Presente in quasi tutte le regione italiane. Manca in Valle d'Aosta, Puglia e Sicilia.
La introduzione in Italia è stata deliberata (orticoltura, vivaicoltura, sperimentazione forestale).

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
In vari tipi di ambiente, dalle foreste alluvionali, spesso habitat elettivo, lungo i piccoli fiumi e torrenti, ai boschi mesofili di versante. Colonizza anche habitat di origine antropica, come parchi abbandonati, insediamenti, campi seminativi abbandonati, strade, linee ferroviarie, discariche e tetti.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI
Valutazione IUCN regionale: Non applicabile (aliena)

IMPATTI SU BIODIVERSITÀ, SALUTE ED ECONOMIA
Modifica sensibilmente il paesaggio naturale e riduce la biodiversità delle cenosi boschive, particolarmente in ambiente ripariale.
Ha esigenze ecologiche identiche a quelle di diverse latifoglie autoctone dei suoli freschi, particolarmente diffusi nelle aree alluvionali, dove cresce velocemente e fruttifica in abbondanza.

AZIONI DI CONTENIMENTO
Taglio selettivo ripetuto per alcuni anni e/o coadiuvato dall’impiego di erbicidi in caso di ripollonamento; provvedere quindi a sottopiantagione.
Pronta rimozione del novelleto. Evitare circostanze favorevoli alla fruttificazione, per esempio eliminando per primi gli individui femminili.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
20/10/2013 Lungo Reno Andrea Serra (Ecosistema)

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