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Quercus pubescens Willd.
Roverella

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida (Magnoliidae)
Ordine: Fagales
Famiglia: Fagaceae
Oltre alla sottospcie nominale, presente anche in Italia, ne esistono altre due:
- Quercus pubescens subpyrenaica (Villar) Rivas Mart. & C. Saenz, vicariante sui Pirenei e Spagna nord-orientale;
- Quercus pubescens crispata (Steven) Greuter & Burdet, presente nella parte orientale della penisola balcanica e della Crimea.
Può essere confusa facilmente con Quercus petraea (Matt.) Liebl. (Rovere) perché i caratteri morfologici che vengono normalmente utilizzati, hanno campi di variabilità che si sovrappongono tra le due specie. Abbastanza discriminante è la pubescenza del ramo dell'anno e, a livello microscopico, il grado di libertà della rima stomatica, che è più o meno coperta in Roverella.

CARATTERISTICHE
Forse la specie più polimorfa tra le querce del gruppo di Q.robur e del subg. Quercus; perciò l'inquadramento tassonomico è ancora più problematico.
Albero di taglia media, inferiore alle altre querce del gruppo; mediamente 12-15 m ma può arrivare anche a 25 m di altezza in buone condizioni edafiche; specie abbastanza longeva può avere diametri del tronco notevoli, anche 2-2.5 m a petto d'uomo.
Ha fusto normalmente corto ed anche sinuoso che si diparte presto in grosse branche anch'esse sinuose che formano una chioma ampia e globosa negli esemplari isolati.
La corteccia è formata da un ritidoma con solchi profondi e divisi in placche rugose molto dure; si forma in giovane età e difende abbastanza bene la pianta da incendi radenti.
I rametti dell'anno sono sempre molto pubescenti, grigiastri e la pubescenza impedisce la vista delle sottostanti lenticelle, anche i rametti del secondo anno, sono grigiastri per la persistenza di una leggera pubescenza.
Le gemme sono pluriperulate, ovato appuntite e pubescenti almeno ai margini delle perule, sono a disposizione spiralata, appressate al rametto.
Le foglie alterne e semplici, normalmente a profilo ovato-allungato, ma si possono trovare foglie anche sulla stessa pianta, più allargate nella parte centrale di dimensione molto variabile da (3) 5-10 cm, sono ottuse all'apice e da brevemente cuneate o arrotondate alla base.
A volte la lamina è leggermente asimmetrica con al massimo 8 paia di nervature secondarie e divergenti, può avere 5-6 lobi a seni più o meno profondi, quando i seni sono molto profondi, i lobi possono essere sublobati ed anche acutamente dentati.
Alla fogliazione le foglie sono fittamente pubescenti di colore verde grigiastro, presto la pagina superiore perde la pubescenza e la lamina diviene coriacea di colore verde scuro; anche la pagina inferiore, con l'avanzare della stagione vegetativa, perde gran parte della pubescenza, rimanendo però di colore più chiaro, per la presenza di cere epicuticolari organizzate in scaglie che coprono in parte la rima stomatica.
Il picciolo è breve, da 0,5 a 1,5-2,0 cm, è pubescente e inizialmente alla base sono presenti stipole cuneate e cigliate, caduche.
La filloptosi è tardiva e nelle giovani piante e nei polloni rimangono per tutto l'inverno secche sulla pianta; nei semenzali invece rimangono verdi per tutto l'anno.
La specie, entra presto in fruttificazione, in particolare, negli esemplari isolati, è questa una caratteristica di specie colonizzatrici.
I fiori maschili con 6-10 stami sono presenti su amenti pendenti e pubescenti, che si formano all'inizio della fogliazione e alla base del rametto in crescita; mentre i fiori femminili si trovano brevemente peduncolati all'ascella delle foglie distali con stimmi verdastri.
L'antesi avviene più tardiva che in Q.robur e Q. petrea, in aprile -maggio.
I frutti (ghiande) maturano tardivamente nell'anno, in ottobre, germinano prontamente; sono affusolate, piccole (2-3 cm), portate su breve peduncolo pubescente anche a gruppi di 3-4; hanno cupola avvolgente la ghianda anche fino alla metà ed è formata da squame pubescenti, grigiastre, appressate di forma triangolare, regolari e sporgenti dal bordo; sono molto appetite dai suini.
Il semenzale ha le prime foglioline fortemente pelose, sub ellittiche con lobi appena accennati di colore inizialmente rosato poi biancastre; l'epicoltile e il fusticino sono pubescenti.
La roverella ha un apparato radicale molto sviluppato e particolarmente robusto, con il fittone centrale, sempre attivo che penetra in profondità anche nelle fessure delle rocce ed anche con robuste radici laterali, fanno sì che la pianta possa resistere a lunghi periodi di siccità.
Il legno è simile alle altre querce del gruppo, è a porosità anulare, con alburno giallastro e duramen più scuro e bruno e molto più pesante e duro che nelle altre querce del gruppo, non è lavorabile come in Farnia e Rovere anche per le fibre che non sono mai dritte e ha un maggior ritiro perciò si spacca facilmente.
Viene ugualmente adoperato, per il suo contenuto di tannino che lo rende durevole anche a contatto permanente con acqua, per alcune parti nelle costruzioni navali e attrezzi agricoli, anche traverse ferroviarie.
Viene anche utilizzato come ottimo combustibile e produce un ottimo carbone.
P caesp - P scap
Antesi: aprile÷maggio
Specie molto frugale, eliofila, termofila e xerofila ma resiste molto bene anche alle basse temperature, ma le sue formazioni si trovano in Italia fra i 200 e gli 800 (1200) m slm, prevalentemente nei versanti esposti a sud; è specie di grande plasticità ecologica trovandosi in numerosissime associazioni e gruppi sociologici.
Al nord si trova specialmente su terreni calcarei e rocciosi molto drenati formando associazioni nella parte orientale con Orniello e Ostrya, anche con Pino nero (ordine Erico-Pinetalia), ma anche su marne e arenarie nelle zone collinari avanalpiche submontane, principalmente nel Quercetalia humili-petraeae Klika 1933; e Vincetoxico-Quercenalia humilis, subord.nov..
Al centro e al sud si comporta come specie submediterranea, limitata nella parte bassa dalle leccete e nella parte alta dalle cerrete e rovereti; partecipando con loro però in varie combinazioni dai Cytisophyllo sessilifolii-Qurcenion humilis; Festuco exaltatae-Quercion humilis all. nova, fino ai suoli acidi della Sardegna in Oenantho pinpinelloidis-Quercenion humilis.
Nel Appennino settentrionale e centrale forma l'alleanza Quercion humili-petraeae.
Nelle zone più elevate, colonizza esclusivamente suoli di origine calcarea, più caldi di quelli silicei, (specie calcicola termica) ma le sue esigenze di temperature alte riguardano solo quelle estive, superando agevolmente le gelate tardive i quanto entra tardivamente in vegetazione.
Specie a crescita lenta ma ha buona capacità pollonifera infatti perlopiù viene governata a ceduo composto
La roverella è l'elemento che caratterizza i boschi supramediterranei di boschi eliofili, è accompagnata da un corteggio floristico molto numeroso, per la bassa densità delle sue formazioni, si associa ad Orniello, Carpino nero, Ciavardello, Sorbo domestico, Ginepro, Bosso, nel Prunetalia, ma anche Acero campestre e Ciliegio nelle facies più fresche; spesso si trova in formazioni di transizione verso formazioni a Leccio e presentano caratteri tipici della classe Quercetea ilicis.
Verso l'alto si ha transizione verso i potenziali, più che reali, rovereti con Cerro.
In condizioni particolarmente aride e soggette ad incendi, queste formazioni possono regredire verso facies secondarie dette Garighe.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
S-Europ. - Europa meridionale.
SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.
Distribuzione: Specie ad areale molto vasto, ma la zona centrale del suo areale si trova nella parte meridionale del continente europeo e la zona sub-pontica; a nord raggiunge la catena alpina e la Francia centrale, è particolarmente diffusa in Provenza, raggiunge il Belgio meridionale, ad ovest raggiunge le coste atlantiche nella Spagna nord orientale, ad est è presente in Boemia, Slovacchia, Austria e penisola balcanica, fino ai Carpazi occidentali e alle coste occidentali del Mar nero, segnalata anche in Crimea. Al sud è diffusa in tutta l'Anatolia, è comune in tutte le grandi isole del Mediterraneo.
Distribuzione in Italia: In Italia è diffusa in tutte le regioni, principalmente si trova nella sottozona calda del Castanetum e nella sottozona fredda del Lauretum, in terreni a matrice calcarea.

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Boschi e arbusteti aridi.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
19/11/2017 Lungo Reno Andrea Serra (Ecosistema)
09/04/2017 Lungo Reno Sirotti Maurizio Visita guidata flora spontanea
20/10/2013 Lungo Reno Andrea Serra (Ecosistema)
05/04/1989 15/06/1989 Bosco sotto parete Andrea Serra (Ecosistema)

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