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Ecologia e biologia riproduttiva del Tritone crestato italiano

Ecologia
Le dimensioni delle singole popolazioni variano da diverse decine ad alcune centinaia di individui adulti. L’età media di maschi e femmine può variare a seconda delle popolazioni da 5-6 anni in popolazioni planiziali sino a 9 anni in popolazioni presenti in aree a Riserva integrale come la Val d’Aveto. Non sono emerse differenze significative nella distruzione delle età di maschi e femmine adulte.
La sex ratio nelle popolazioni riproduttive non si discosta significativamente dal valore unitario.

Alimentazione
Le larve sono predatrici di invertebrati acquatici di piccole e medie dimensioni. Lo spettro trofico riscontrato in una popolazione laziale di T. carnifex i giovani presentano una dieta costituita prevalentemente da Crostacei (Copepodi, Ostracodi e Cladoceri), da Oligocheti e in misura minore da Ciliati. Nel Carso Triestino le larve assumono più di frequente cladoceri (58%), copepodi (43%), ostracodi (43%), larve di efimere (40%), di ditteri (30%) e di odonati (10%). 
Negli adulti la dieta cambia a favore delle prede di più grandi dimensioni i gruppi più rappresentati risultano quello degli insetti, dei molluschi e degli Oligocheti. Gli adulti possono predare giovani e adulti di T. vulgaris, T. alpestris, T. italicus e in alcuni casi anche giovani della propria specie. La composizione percentuale dei contenuti gastrici della popolazione del Monte Corno (Friuli) mostra circa 1/3 di insetti, 1/3 di crostacei (cladoceri e copepodi), 1/3 di uova e larve di anfibi. Nel Carso quest’ultima componente è ancora maggiore ed è rinvenibile nel 45% degli stomaci, mentre è invece minima o assente nei contenuti gastrici di T. a. alpestris e di T. vulgaris meridionalis. Esistono comunque variazioni anche in questo parametro in Val d’Aveto anche se T. carnifex mantiene una dieta più varia di T. vulgaris meridionalis, quest’ultimo si nutre in parte di larve di tritoni, mentre il primo preda più spesso i girini di Rana temporaria. In simpatria, la ripartizione delle risorse fra le tre specie si compie a vari livelli ecologici e trofici e in modo diverso fra i sessi e le classi di età.

Rapporti con altre specie
T. carnifex vive frequentemente in sintopia con altre specie di tritoni, in particolare T. vulgaris e, nell’Italia peninsulare, T. italicus, con i quali non sono noti fenomeni di ibridazione. Tra i predatori delle larve di tritone vi sono numerosi insetti acquatici, Coleotteri Ditiscidi, Emitteri e Odonati. Particolarmente pesante risulta la pressione predatoria esercitata dai Salmonidi, introdotti dall’uomo per scopi alimentari e ricreativi.

Riproduzione e sviluppo
I maschi raggiungono l’ambiente acquatico non appena le condizioni atmosferiche rendono possibili gli spostamenti a terra, a partire dalla fine di febbraio, nelle zone a più bassa quota o latitudine, ad aprile nelle località con clima più rigido. Gli animali rimangono in acqua sino ad agosto anche se il picco di attività riproduttiva coincide con i primi mesi primaverili.
Le modalità riproduttive sono simili a quelle di T. alpestris
La deposizione della spermatofora da parte del maschio è preceduta sempre da una complessa successione di display comportamentali. La femmina depone le uova (sino ad un massimo di 400) singolarmente, attaccandole alla vegetazione o alle pietre del fondo.
In Friuli si è osservato l’inizio dell’attività fra la fine di Marzo e l’inizio di Aprile, con temperature dell’acqua fra 8.0° e 9°C. La deposizione si verificava invece con temperature dell’acqua fra i 15°-16°C.
Le uova schiudono dopo circa due settimane dalla loro deposizione. Lo sviluppo larvale dura circa tre mesi. L’età media stimata in alcune popolazioni riproduttive dell’Italia settentrionale (Liguria), meridionale (Calabria) e della Svizzera è risultata, per entrambi i sessi, di circa 6 anni, con un picco di reclutamento (età a cui si ha la prima riproduzione) in corrispondenza della quarta classe d’età. Gli animali più longevi sono risultati di 18 anni.
Nonostante il ritardo della metamorfosi fin dopo il raggiungimento della maturità sessuale (neotenia) sia più comune in T. alpestris, se ne conoscono casi anche in questa specie.


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