OLIVAGNO

Elaeagnus angustifolia L.

Famiglia: Elaeagnaceae

PORTAMENTO, TRONCO E RAMI
FOGLIE
FIORI
FRUTTI E SEMI
POSSIBILI CONFUSIONI
DISTRIBUZIONE
HABITAT
UTILIZZI E ALTRE INFORMAZIONI


PORTAMENTO, TRONCO E RAMI

L'Olivagno è un arbusto o piccolo alberello a crescita rapida con chioma densa tondeggiante grigio argentata; tronco eretto, talvolta policormico.
I rami giovani sono bianco-argentei (peli peltati) mentre quelli più vecchi divengono marroni, a volte sono spinosi e coperti di scaglie.
La corteccia è compatta, verde-grigiastra molto sfibrata e solcata longitudinalmente.
Altezza 7-8 m.


FOGLIE

Le foglie sono lunghe 4-9 centimetri, persistenti, coriacee ma non rigide, brevemente picciolate, alterne, di forma da lanceolata a oblungo-lanceolata.
Il margine della foglia è intero e leggermente ondulato.
La pagina superiore è grigio-verdastra, quella inferiore biancastra per la presenza di una peluria finissima che protegge la foglia dall'eccessiva traspirazione.


FIORI

I piccoli fiori profumati nascono all'ascella dei rametti dell'anno in gruppi di 1-3. Sono giallastri, penduli, ermafroditi, disposti su peduncoli di 5-8 mm, con calice tubuloso terminante in un lembo a 4 denti.


FRUTTI E SEMI

I frutti sono pseudodrupe ellissoidi o ovoidi, di 9-16 x 7-11 mm, circondate dal tubo perigoniale accresciuto, di colore giallo o rosso-arancio, polpose di fuori e indurite internamente, ricoperte inizialmente da scaglie argentee, subglabre a maturazione, con carne dolce e farinosa.
Acheni 5÷6 x circa 3 mm con pericarpo membranaceo.
La disseminazione avviene grazie agli animali, ma la pianta è in grado di propagarsi anche per via vegetativa.
L’olivagno comincia a produrre semi e frutti al terzo anno di età.


POSSIBILI CONFUSIONI
Per il colore delle foglie può somigliare all’Olivo (Olea aeuropea L.) che si distingue dall’Olivagno per il tronco liscio, contorto nei vecchi esemplari, con scorza squamosa, mai fibrosa né solcata e per le foglie rigide.


DISTRIBUZIONE
Originaria dell’Asia temperata occidentale, è specie introdotta in Europa (nel ‘600), negli Stati Uniti, in Argentina e nel Maghreb.
Coltivata per ornamento soprattutto nell’Italia settentrionale, in Emilia-Romagna viene considerata specie alloctona casuale (quindi non ancora naturalizzata).


HABITAT
È specie rustica, colonizzatrice, pioniera, eliofila che non teme concentrazioni saline elevate.
Tollera elevati livelli di salinità e alcalinità, anche se preferisce terreni con concentrazioni moderate di sali solubili.
Cresce meglio su suoli sabbiosi o argillosi.
Vegeta quindi lungo i corsi d'acqua, in zone litorali, in bassure retrodunali, in aree bonificate con risalita salina.


UTILIZZI E ALTRE INFORMAZIONI
Viene impiegata nel consolidamento di scarpate, dune e terreni sabbiosi ed instabili, che colonizza con facilità grazie anche alla presenza di tubercoli radicali che contengono batteri simbionti fissatori dell'azoto atmosferico.
Per le sue caratteristiche di rusticità è usata anche nella creazione di siepi frangivento, soprattutto lungo i corsi d'acqua.
È inoltre largamente diffusa come pianta ornamentale, soprattutto per il colore argenteo delle foglie.
I frutti sono commestibili sebbene siano poco sugosi. Possono essere impiegati per la preparazione di gelatine, sorbetti e minestre, mentre l'olio estratto dai semi può essere utilizzato con lo sciroppo come elettuario nel trattamento del catarro e affezioni bronchiali.
In Iran, la polvere secca dei frutti, mescolata al latte, viene utilizzata per combattere l'artrite reumatoide e i dolori articolari.